La Corte Costituzionale spagnola approva l’amnistia per gli indipendentisti catalani

by • 4 luglio 2025 • OLTRE LA NOTIZIA di Pasquale Ferrara, Visualizza in HomeCommenti disabilitati su La Corte Costituzionale spagnola approva l’amnistia per gli indipendentisti catalani150

La maggioranza dei giudici dichiara compatibile con la Costituzione la legge controversa, ma l’opposizione accusa: “Auto-amnistia, il prezzo politico per il governo”
di Pasquale Ferrara


Con una sentenza storica, la Corte Costituzionale spagnola ha approvato a maggioranza la legge di amnistia per i leader indipendentisti catalani coinvolti nel processo del 2017, giudicandola compatibile con la Carta costituzionale. La decisione, attesa da mesi, scatena però aspre polemiche: l’opposizione di destra parla di “auto-amnistia”, frutto di un accordo politico che avrebbe permesso a Pedro Sánchez di riconfermarsi alla guida del governo nonostante la sconfitta alle elezioni generali.

La sentenza e il contesto

La legge, promossa dal governo di coalizione PSOE-Sumar e sostenuta dalle forze indipendentiste catalane (in particolare Junts e ERC), cancella i reati legati al referendum unilaterale del 1° ottobre 2017 e alla successiva dichiarazione d’indipendenza, che portò all’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione e all’intervento di Madrid. Tra i beneficiari figurano politici come Carles Puigdemont (oggi europarlamentare in esilio in Belgio) e dirigenti della società civile catalana.

La Corte, sebbene divisa, ha ritenuto che la norma non violi i principi di uguaglianza e sovranità nazionale, sottolineando che rientra nella discrezionalità del legislatore in materia di giustizia transizionale. Tuttavia, alcuni giudici hanno espresso pareri dissenzienti, evidenziando rischi di “privilegio territoriale”.

Le accuse dell’opposizione: “Amnistia in cambio del potere”

La destra spagnola (PP e Vox) contesta la decisione, definendola un “patto scandaloso” tra Sánchez e i separatisti. Alberto Núñez Feijóo, leader del Partito Popolare, ha dichiarato: “Questa è un’auto-amnistia, la moneta di scambio che Sánchez ha pagato per diventare presidente dopo aver perso le elezioni. La separazione dei poteri è in pericolo”.

Anche l’associazione Giudici per la Democrazia ha espresso perplessità, mentre il mondo accademico è spaccato: c’è chi parla di “normalizzazione” del conflitto catalano e chi di “precedente pericoloso” per lo Stato di diritto.

Le reazioni dalla Catalogna

A Barcellona, gli indipendentisti celebrano la sentenza come una “vittoria della ragione”. Puigdemont, in un tweet, ha ringraziato i sostenitori, ma ha avvertito: “Restano sfide, ma oggi è un giorno di giustizia”. ERC invita ora a “rielaborare l’autodeterminazione” in modo dialogato.

Prospettive future

La sentenza potrebbe chiudere una fase di tensione, ma lascia aperti interrogativi:

Effetto elettorale: il PP punta a mobilitare il malcontento, mentre Sánchez cerca di consolidare l’appoggio catalano.

Rischio di ricorsi: alcuni settori giuridici potrebbero portare la questione alla Corte Europea dei Diritti Umani.

Tensioni territoriali: altre regioni (come i Paesi Baschi) potrebbero chiedere trattamenti simili.

In conclusione, la Spagna affronta un bivio politico: tra riconciliazione e accuse di cedimento al separatismo. La legittimità costituzionale dell’amnistia è stata confermata, ma il dibattito sul prezzo della governabilità rimane aperto.

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Articolo a cura della redazione di Costa Paradiso News. Immagini: Reuters, AFP, elaborazione interna.

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Redazione Costa Paradiso News
1 luglio 2025 alle 8:48

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