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by • 12 aprile 2025 • • Commenti (0)5

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IL POTERE DELLE BANCHE DI CREARE DENARO DAL NULLA

Costa Paradiso: LE ORIGINI – IL DECLINO – LA RINASCITA


Un REFERENDUM sulla Moneta Intera rappresenterebbe una rivoluzione nel sistema monetario
di Pasquale Ferrara

Perché Non Si Procede Verso la Moneta Intera?  Ostacoli e Oppositori
Innanzitutto, cosa vuol dire “moneta intera”? Forse che quella che abbiamo in mano oggi è una moneta incompleta, solo parziale?

In realtà, come spiega Sergio Morandi*, economista, “il termine indica l’origine del denaro: quando a creare moneta è la sola Banca centrale di un Paese, si parla di moneta intera.
Oggi, invece, circa l’80% del denaro è creato dalle banche private, ma si tratta di denaro ‘virtuale’, slegato dalla ricchezza realmente prodotta nella società”.
Una proposta della Moneta Intera rappresenterebbe una rivoluzione nel sistema monetario, con il potenziale di ridurre il debito privato e pubblico, aumentare la trasparenza e sottrarre alle banche commerciali il potere di creare denaro dal nulla.

Ma se questa riforma è così vantaggiosa, perché non viene attuata?  Chi si oppone e quali sono gli ostacoli concreti?

1. Il Potere delle Banche e del Sistema Finanziario
Il principale ostacolo è l’enorme influenza delle banche private e dell’establishment finanziario. Oggi, le banche creano denaro attraverso i prestiti, un meccanismo che garantisce loro profitti colossali (interessi su denaro che in realtà non possiedono).
Le lobby bancarie esercitano pressioni massicce su governi e istituzioni per mantenere lo status quo.
Le banche centrali, sebbene teoricamente indipendenti, spesso operano in sintonia con il sistema finanziario privato.

Passare alla Moneta Intera significherebbe togliere alle banche commerciali un privilegio enorme: la capacità di generare liquidità a costo zero. È naturale che resistano con ogni mezzo.

2. La Complessità della Transizione
Un altro ostacolo è l’adattamento del sistema economico-finanziario globale. La Moneta Intera richiederebbe:
Una riforma radicale del sistema creditizio: le banche non potrebbero più creare denaro, ma solo prestare quello già esistente (depositi o fondi della banca centrale).
Un ripensamento della politica monetaria, con la Banca Centrale come unico emettitore di moneta.
Questo cambiamento potrebbe inizialmente causare instabilità, soprattutto in un’economia globale basata sul debito.

3. Il Vincolo dell’Eurozona
L’Italia, come membro dell’Euro, non ha piena sovranità monetaria. Anche se teoricamente possibile (come sostenuto da Morandi* e Mayer**), una riforma del genere dovrebbe essere coordinata a livello europeo, altrimenti rischierebbe di creare squilibri:
La BCE potrebbe opporsi, temendo frammentazione della politica monetaria.
I Paesi del Nord Europa (Germania in primis) potrebbero bloccare la proposta, vedendola come un rischio per la stabilità finanziaria.

4. La Mancanza di Volontà Politica
Anche se tecnicamente fattibile, mancano politici disposti a sfidare il sistema.
I partiti tradizionali sono spesso legati al mondo bancario (finanziamenti, revolving doors tra politica e finanza).
Il dibattito pubblico è dominato da narrazioni che dipingono il sistema attuale come “l’unico possibile”.

5. La Narrativa Dominante:Non Esiste Alternativa
Il più grande ostacolo, forse, è culturale. Per decenni, il mainstream economico ha insegnato che:
“Il denaro deve essere creato dalle banche private” (anche se storicamente non è sempre stato così).
“Il debito è inevitabile” (mentre la Moneta Intera lo ridurrebbe drasticamente).

Questa narrativa è sostenuta da accademici, media e istituzioni finanziarie, rendendo difficile far passare l’idea di una riforma radicale.
Conclusione: Una Battaglia contro Poteri Forti

La Moneta Intera è tecnicamente realizzabile e porterebbe maggiore stabilità e democrazia economica.

Ma gli interessi costituiti (banche, finanza, parte della politica) hanno tutto da perdere, e finora hanno impedito che si discutesse seriamente questa alternativa.

Un referendum potrebbe aprire un vero dibattito pubblico.
Ma la strada sarà lunga e piena di resistenze. Perché, in fin dei conti, chi controlla la creazione del denaro, controlla l’economia – e chi vuole rinunciare a un potere del genere?
Pasquale Ferrara

*Sergio Morandi, economista, membro del Consiglio scientifico dell’iniziativa Moneta Intera. Professore ordinario di macroeconomia ed economia monetaria all’Università di Friburgo. Direttore Principale in Banca d’Italia.

**Thomas Mayer è un economista tedesco che è stato capo economista di Deutsche Bank da gennaio 2010 a maggio 2012.
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Articolo a cura della redazione di Costa Paradiso News. Immagini: Reuters, AFP, elaborazione interna.

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Redazione Costa Paradiso News
12 aprile 2025 alle 10:23

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