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L’inarrestabile vocazione a una guerra mondiale: una scelta irresponsabile o una necessità?

by • 24 settembre 2025 • In evidenza, OLTRE LA NOTIZIA di Pasquale Ferrara, SOCIALE, Visualizza in HomeCommenti disabilitati su L’inarrestabile vocazione a una guerra mondiale: una scelta irresponsabile o una necessità?463

Nel 2024, nel mondo erano attivi 56 conflitti armati, il numero più alto dalla Seconda Guerra Mondiale, secondo il Global Peace Index. Questi conflitti coinvolgono 92 Paesi, causano molte vittime e costringono milioni di persone alla fuga. Tra le aree più colpite figurano l’Ucraina, Gaza/Palestina, il Myanmar, lo Yemen, la Siria, il Sudan e la Repubblica Democratica del Congo.

di Pasquale Ferrara

Il mondo si trova oggi a un crocevia pericoloso, sospeso tra il baratro di una guerra mondiale distruttiva e la speranza di una cooperazione globale. La crescente polarizzazione, i conflitti regionali e le tensioni geopolitiche sembrano spingere l’umanità verso un conflitto di proporzioni catastrofiche. Di fronte a questo scenario, sorge spontanea una domanda cruciale: questo declino verso il conflitto è il risultato di scelte irresponsabili o è una necessità inevitabile, un esito quasi naturale di forze inesorabili che sfuggono al nostro controllo?

Le ombre del passato e la crisi del presente
Le analogie storiche offrono una prospettiva inquietante. Il declino dell’Impero Romano, in particolare, serve da monito. Come l’Impero, anche il nostro sistema globale è minato da una serie di crisi interconnesse. La crisi finanziaria mondiale, con i suoi debiti pubblici insostenibili e la crescente disuguaglianza economica, erode la stabilità sociale e politica. Il sistema finanziario, basato su un debito crescente e una speculazione sfrenata, sembra aver perso il contatto con l’economia reale, creando bolle pronte a scoppiare.

Inoltre, la gestione delle migrazioni di massa continua a rappresentare una sfida enorme. Spinte da conflitti, cambiamenti climatici e povertà, milioni di persone si spostano in cerca di sicurezza e opportunità. Queste ondate migratorie mettono a dura prova la coesione sociale e creano tensioni tra le nazioni, alimentando il nazionalismo e la xenofobia.

Il ruolo delle tensioni strutturali, politiche e religiose
Oltre ai problemi economici e migratori, il panorama internazionale è segnato da profondi problemi strutturali, politici e religiosi. A livello politico, l’ascesa di regimi autoritari e la crisi della democrazia liberale hanno indebolito le istituzioni internazionali, rendendo più difficile la cooperazione. I vecchi equilibri di potere sono in frantumi, e nuove potenze emergono sfidando l’ordine esistente, portando a una pericolosa competizione per l’influenza globale.

Sul fronte religioso, l’estremismo e il fanatismo continuano a essere una fonte di conflitto e violenza. Le divisioni religiose si sovrappongono spesso a quelle etniche e politiche, trasformando i disaccordi in scontri sanguinosi.

La strada da percorrere: responsabilità o rassegnazione?
Di fronte a queste sfide titaniche, la domanda rimane: dobbiamo arrenderci all’idea che una guerra sia inevitabile, un esito fatale di un mondo in decadenza? O abbiamo ancora la possibilità di agire e cambiare il corso degli eventi? La risposta risiede nella nostra capacità di riconoscere le nostre responsabilità. Una guerra mondiale non è una necessità; è una scelta, il risultato di fallimenti diplomatici, di decisioni politiche miopi e della nostra incapacità di affrontare i problemi strutturali che ci affliggono.

Il percorso verso la pace richiede un impegno collettivo per riformare il nostro sistema economico, promuovere un dialogo interculturale e interreligioso, e rafforzare le istituzioni internazionali. Solo attraverso un’azione congiunta e responsabile possiamo evitare di ripetere gli errori del passato e costruire un futuro di prosperità e stabilità.

La scelta non è tra guerra e pace, ma tra la rassegnazione al destino e la responsabilità di forgiarlo.

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Articolo a cura della redazione di Costa Paradiso News. Immagini: Reuters, AFP, elaborazione interna.

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Redazione Costa Paradiso News
24 settembre 2025 alle 22:44

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