BRUXELLES – L’Europa non può più permettersi di procedere con lentezza.
“I cittadini europei chiedono ai loro leader di alzare lo sguardo dalle preoccupazioni quotidiane e rivolgere lo sguardo al loro destino comune europeo, comprendendo la portata della sfida. Solo l’unità di intenti e l’urgenza della risposta dimostreranno che sono pronti ad affrontare tempi straordinari con azioni straordinarie“; ha detto Draghi concludendo il suo discorso.
di Pasquale Ferrara
È questo il monito lanciato da Mario Draghi nel suo recente intervento alla conferenza di alto livello dell’Unione Europea, intitolata “Un anno dopo il rapporto Draghi: cosa è stato realizzato, cosa è cambiato”. L’ex presidente della BCE ha ribadito con fermezza le conclusioni del suo rapporto sulla competitività europea, sottolineando come, a un anno di distanza, permangano gravi lacune nell’attuazione delle riforme.
La critica al passo d’Europa
Il cuore del discorso di Draghi è stata una critica lucida e disarmante: manca il senso di urgenza, e manca il coordinamento sull’attuazione delle misure necessarie per riportare l’UE al vertice della competitività globale. Nonostante il riconoscimento diffuso delle sfide che l’Europa deve affrontare, in primis la transizione verde e digitale, la frammentazione e la burocrazia continuano a frenare progressi significativi. Draghi ha puntato il dito in particolare contro l’inerzia politica, invitando i leader europei a superare le logiche nazionali e ad agire con coraggio e visione strategica.
Le riforme incompiute
Il rapporto Draghi aveva delineato una serie di priorità cruciali, tra cui il completamento del Mercato Unico, il potenziamento dell’Unione dei mercati dei capitali e la creazione di una vera Unione dell’energia. Su questi fronti, i progressi sono stati giudicanti insufficienti. L’unione dei mercati dei capitali, in particolare, è rimasta un progetto incompiuto, limitando la capacità dell’Europa di mobilitare i capitali privati necessari per finanziare l’innovazione e gli investimenti su larga scala. Secondo Draghi, senza un flusso di investimenti robusto e coordinato, le ambizioni europee rischiano di restare mere dichiarazioni d’intenti.
Un appello al cambiamento di mentalità
L’ex premier italiano non si è limitato a una mera analisi, ma ha lanciato un forte appello a un cambiamento di mentalità. “Non è più tempo di analisi e dibattiti,” ha detto. “È tempo di agire.” L’Europa ha bisogno di una strategia industriale chiara e di un coordinamento politico che assicuri la coerenza tra le diverse politiche nazionali e comunitarie. La posta in gioco è la capacità dell’Europa di competere in un mondo sempre più dinamico e competitivo, dove altre potenze, come Stati Uniti e Cina, avanzano a un ritmo molto più sostenuto. Il messaggio di Draghi è un promemoria per le istituzioni europee e gli Stati membri: la grandezza dell’Europa si misurerà non solo dalle sue visioni, ma dalla sua capacità di trasformarle in azioni concrete.
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Redazione Costa Paradiso News
16 settembre 2025 alle 22:47
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