Chi è Joe Biden

by • 13 novembre 2020 • TECNOLOGIA, In evidenzaCommenti disabilitati su Chi è Joe Biden805

Barack Obama lo ha definito “il miglior vicepresidente che l’America abbia mai avuto”. Il soprannome con cui è noto è ‘Middle class Joe’. Ma nessuna definizione è più adatta a Joe Biden di quella di veterano della politica.

A 77 anni, Biden ha alle spalle oltre 30 anni da senatore e due mandati da vice di Obama (2009-2017), e questa è stata per lui la terza corsa per la Casa Bianca.

La prima volta ci provò lanciandosi nelle primarie Dem nel 1988, ma dovette ritirarsi dopo le accuse di plagio (uno dei suoi discorsi somigliava molto a quello di un laburista britannico). La seconda volta, nel 2008, fu battuto da Obama, che poi lo volle come suo vice proprio perché aveva bisogno di un veterano: Barack aveva il carisma, Joe l’esperienza politica. Questo contro Donald Trump è stato il terzo tentativo per la presidenza: nel 2016 non provò a soffiare la corsa a Hillary Clinton perché ancora molto scosso dalla morte nel 2015 del figlio Beau, procuratore generale del Delaware, per un cancro al cervello.

Non è questa l’unica tragedia privata che Biden ha dovuto affrontare. Ancora 29enne, nel 1972, perse la prima moglie Nilia e la figlia Naomi in un incidente d’auto in cui invece sopravvissero, feriti, i due figli. Il secondo matrimonio, con l’attuale moglie Jill, giunse cinque anni dopo, e insieme ebbero una figlia. Noto per le sue gaffe, Joe Biden, ha sempre mantenuto un profilo basso, pur ricoprendo incarichi politici importanti.

Middle class Joe
Nato nel 1942 a Scranton, città operaia della Pennsylvania, in una famiglia cattolica di origini irlandesi, una famiglia della ‘middle class’ appunto con il padre venditore d’auto, da piccolo riuscì a superare un problema di balbuzie. La famiglia si trasferì poi in Delaware, dove lui frequentò l’università studiando storia e scienze politiche, prima di diventare avvocato.

È proprio in Delaware che un giovanissimo Biden, a soli 29 anni, diventò per la prima volta senatore: fu rieletto sei volte, per 36 anni, e al Senato fu due volte presidente della commissione esteri. Durante i suoi primi anni al Senato, Biden concentrò la sua attività politica su temi come la difesa dei consumatori e le questioni ambientali. Nel 1974, la rivista Time lo inserì nella lista dei “200 volti per il futuro”. In un’intervista di quello stesso anno, si definì un “liberal sui diritti civili, sulle libertà e sulla salute, ma conservatore su altri questioni, tra cui l’aborto e la leva militare”.

Durante il mandato da senatore ha ricoperto numerosi importanti incarichi: dal 1987 al 1995 è stato presidente della Commissione Giustizia del Senato federale, nel 2001 è diventato presidente della commissione Esteri del Senato ricoprendo lo stesso ruolo per ben tre volte e risultando alla sua guida in fasi cruciali per la politica estera statunitense come la risposta agli attentati dell’11 settembre 2001 e delle votazioni in Congresso sull’inizio delle ostilità contro l’Iraq di Saddam Hussein. Dal 2007, contemporaneamente all’incarico di presidente della Commissione Esteri del Senato, Biden è stato presidente del Comitato di controllo sul narcotraffico internazionale del Congresso, incarico mantenuto fino al 2009 quando è stato nominato vicepresidente.

Fra le leggi di cui si fece promotore da senatore, una contro la violenza sulle donne. E’ la legge di cui egli, a posteriori, si definirà “più orgoglioso”. Si tratta solo di una parte di una riforma della giustizia penale molto più ampia, guidata sempre dallo stesso Biden. Passato in un momento in cui il crimine stava devastando parti della società americana, segna un consenso trasversale a un approccio molto repressivo: oggi il “Crime Act” del 1994 viene considerato una delle cause dell’esplosione del numero di detenuti negli Stati Uniti, ma anche del fatto che la maggior parte dei detenuti nelle carceri Usa sono afroamericani nelle carceri. “E’ stato un errore”, ha ammesso Biden nel suo dibattito finale con Trump. Un altro “errore”, a detta dello stesso Biden, fu quello di aver votato nel 2002, da presidente della Commissione Esteri, a favore dell’autorizzazione della guerra in Iraq, dopo aver organizzato l’audizione di molti testimoni che hanno portato la gente a credere, a torto, che il regime di Saddam possedesse armi di distruzione di massa.

8 anni alla Casa Bianca
Dei suoi otto anni alla Casa Bianca a fianco di Obama, invece, si ricorda quando nel 2012 si disse favorevole alle nozze gay prima ancora che lo facesse il presidente: il sì di Obama arrivò qualche giorno dopo. Da vicepresidente facilitò l’adozione da parte del Congresso di un enorme pacchetto di stimoli da 700 miliardi di dollari. A questo piano si attribuisce il merito del rimbalzo dell’economia americana.

Rispetto all’esuberante Donald Trump che ha continuato a fare comizi su comizi affollati di pubblico senza mascherina, Biden ha scelto un’impronta più istituzionale e già ‘presidenziale’, martellando sulla cattiva gestione della pandemia di coronavirus e dando lui stesso il buon esempio restando a lungo confinato da marzo nella sua casa in Delaware, da cui partecipava a eventi perlopiù virtuali. Nell’ultima fase, invece, si è concesso comizi di persona, ma soprattutto con la formula drive-in.

Biden sarà il presidente più anziano di sempre a prestare giuramento. Compiendo gli anni il 20 novembre, due mesi prima della cerimonia di inaugurazione del 20 gennaio, Biden entrerà in carica a 78 anni, otto in più rispetto al record fissato dall’attuale presidente nel 2017.

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