Come vincere la solitudine dopo i 60 anni

by • 19 agosto 2021 • In evidenza, SOCIALECommenti disabilitati su Come vincere la solitudine dopo i 60 anni509

Qualcuno pensa che la solitudine a 60 anni sia, necessariamente, qualcosa di negativo: la verità è che dipende dalle situazioni; a volte si ha bisogno di rimanere da soli per staccare dalla routine quotidiana e godersi il silenzio o le proprie passioni.

Il problema nasce quando questa condizione non è più vista come il ritagliarsi un po’ di tempo per se stessi, ma viene avvertita come qualcosa di pesante, che non si riesce ad affrontare senza provare una sorta di angoscia e di paura.

In questa stagione della vita non è raro temere di rimanere soli, specialmente se le varie vicissitudini hanno portato a vivere una situazione da single, magari associata a una timidezza da gestire e alcune fragilità che non si credeva di avere.

Ecco allora che diventa utile qualche informazione e opportuni suggerimenti su come superare la solitudine superati i 60 anni e ritrovare anche se stessi. Si tratta di rimettersi in gioco e tirare fuori qualità che sono rimaste sopite per troppo tempo e che vi hanno portato a chiudervi in voi stessi.

Come prima cosa: evitare la depressione
Inutile fare giri di parole: la depressione è un’evenienza probabile, se si soffre di solitudine, soprattutto dopo una certa età.

È più preciso dire che la depressione stessa spinge all’isolamento e all’allontanamento dagli altri, in un vortice di paure, ansie e pensieri negativi che condizionano in modo pensante l’agire, spesso bloccando le poche iniziative volte a intraprendere una vita sociale.

L’autoreferenzialità come il soggettivismo sono “tendenze” del nostro tempo, dove a ridosso della fine della vita lavorativa, quindi della non produttività, si tende a uscire anche da quella vita sociale, prima trainata anche dai colleghi di lavoro e dagli amici. Si chiude un ciclo, si apre un nuovo scenario che bisogna imparare a gestire senza immaginare il peggio, o sentirsi improvvisamente “vecchi”.

Oggi per convenzione l’anzianità inizia a 65 anni, in considerazione dell’allungamento della vita di uomini e donne, anche grazie ai progressi della medicina. Ma l’anzianità inizia quando è tale nella propria testa, se pian piano si tende a rimanere in casa, a evitare di incontrare gli amici, che con il tempo non vi chiamano più, e a sfuggire anche agli eventi e alle occasioni d’incontro.

Tutto questo deve essere evitato e si deve ritrovare un nuovo modo di gestire le amicizie e, perché no, anche le nuove conoscenze.

Avere una vita sociale e non isolarsi
Circondarsi di amici o parenti, riprendere i contatti o crearne di nuovi: questo è un ottimo modo per non rimanere da soli quando non si è più giovani. Molto facile a dirsi, difficile a farsi specie per chi è timido o ha perso quello slancio e la loquacità utili a intrattenersi con gli altri.
Bisogna fare uno sforzo e pensare quanto può essere più bello ritornare tra le gente, potersi confidare con qualcuno, condividere i propri pensieri, imparare a fidarsi del prossimo nuovamente, senza temere di essere giudicati.

Molto spesso non è solo una questione caratteriale a portare alla solitudine, ma una vera e propria scelta a seguito di delusioni, chiusure per eventi improvvisi che vi hanno traumatizzato o semplicemente per un lento scivolare nell’inedia.

Non bisogna comunque colpevolizzarsi se si soffre la solitudine, ma solo prendere coscienza che dipende da voi quanto ancora durerà questo stato di cose che non amate.

Ecco allora che un’opportunità può essere quella dei luoghi abitualmente frequentati, dal supermercato al proprio medico di famiglia, al parco dove portare il cane o al bar dove andate a prendere il caffè. Si tratta di quei luoghi dove potete “esercitarvi” su quella che viene detta “socializzazione primaria”. Si potrebbe trattare anche di semplici convenevoli, ma che sono utili molto più del silenzio e della riservatezza, a rompere il ghiaccio e riprendere l’abitudine a relazionarsi.

Non è qualcosa di ridicolo o estemporaneo, ma un percorso da iniziare cominciando dalle cose semplici per arrivare a stabilire nuovi contatti e amicizie.

Non fossilizzatevi sul fatto che a 60 anni è difficile conoscere nuove persone, perché è vero soltanto se continuate a stare immobili nella vostra solitudine, che diventa così una scelta.

Recuperare le passioni per non cadere in depressione quando si è over 60
Una delle molle che scatena gli stati depressivi, o una vera e propria depressione è il sentirsi inutili e non amati. Succede quando ci si accorge che si fa tutto da soli e la condivisione è un qualcosa di troppo lontano, che corrode l’animo. Ciò che invece smuove quest’ultimo sono le passioni, qualcosa che da sempre amate fare e magari non l’avete mai messa in pratica.
Siete appassionati di pittura o di arte in generale? Partecipate a un corso. Vi piacciono i cavalli e gli animali in generale? Provate a imparare a cavalcare o visitate tutti quei luoghi dove gli animali sono allevati e curati, dagli zoo ai centri veterinari.

Nel caso siate consapevoli di essere caduti in depressione vi può essere di grande aiuto l’ippoterapia o la pet therapy, che riescono a rigenerare quelle ferite interne in modo davvero sorprendente. Provare per credere.

Amate il ballo o vorreste conseguire un diploma o una laurea che avete sempre sognato? Cosa aspettare a iscrivervi e a dedicarvi con tutto lo slancio di cui siete capaci a un sogno nel cassetto che vi restituirà il sorriso?

Sono solo alcuni esempi con cui ricostruire la rete di contatti, conoscenze e amicizie che vi tireranno fuori dalla vostra solitudine, ma i suggerimenti non finiscono qui.

Depressione a 60 anni e innamoramento
L’amore è la cura per qualsiasi depressione o solitudine e innamorarsi a 60 anni non è da escludere. Un colpo di fulmine o un’amicizia che si trasforma in un sentimento più forte, consapevole e maturo, è qualcosa che infonde fiducia, vitalità, voglia di fare quante più cose possibili insieme.

Tutto riparte quando ci si innamora e non è un mistero per nessuno, la solitudine scompare grazie a una sola persona che è entrata nella vostra vita e nel vostro mondo.

Un errore da non fare è quello di gettarsi a capofitto in qualcosa di cui ancora non avete avuto prova di autenticità. Una volta che le emozioni e i sentimenti sono chiari, non vi resta che vivere questo dono che la vita ha voluto farvi.
Una condizione essenziale, però, per innamorarsi è la predisposizione. Non potete cercare una persona che colmi soltanto il vuoto che sentite in modo egoistico, perché se ne accorgerebbe e la allontanereste, provando una cocente delusione che ora non è opportuna.

Prima di tutto mettete in ordine i vostri pensieri, riconciliatevi con voi stessi e limate quelle spigolature del carattere che vi hanno portato a vivere un senso di prostrazione a causa della stessa solitudine. Siete chiamati a una profonda analisi di voi stessi e a un processo di introspezione che possa rimettere in campo quella verve e quella serenità che traspare dallo sguardo e che affascina chi vuole recepirla.

Ecco che allora vi si aprirà davanti un futuro ricco di opportunità.

In fondo sapete già che l’amore può bussare nei luoghi più impensati e con le persone in modo imprevedibile, ma se volete aiutare Cupido potete anche affidarvi a un’agenzia matrimoniale, oppure partecipare agli speed date o anche provare a fare qualche chiacchierata online, sui siti sicuri dedicati a chi cerca un’amicizia o un amore.

In quest’ultimo caso la raccomandazione, per chi è poco esperto, è d’obbligo: fate attenzione a chi vuole solo “adescare” informazioni sensibili o a chi chiede denaro, facendo leva sul vittimismo. Dedicatevi solo a chi non ha problemi da scaricare su di voi, perché ne avete già uno molto importante da risolvere.

Per chi è single per scelta dovrebbe essere forse più semplice fare nuove conoscenze, mentre potrebbe apparire più difficile per chi vive la vedovanza e avverte un forte senso di nostalgia e solitudine.
In questo caso, prima d’intraprendere qualsiasi storia, accertatevi di aver metabolizzato la perdita e di essere pronti per superare la vostra solitudine con una persona nuova, che sappia capirvi e sia empatica quanto basta per farvi sentire di nuovo amati.

Dopo i 60 la cura del corpo aiuta contro la depressione
Si cade nella solitudine anche perché il corpo viene trascurato e questo concorre ancora di più a complicare la voglia di fare vita sociale. Esclusi i problemi di salute, curare la propria immagine è un modo per dirsi “mi voglio bene” e questo significa soltanto che volete essere felici. Un aspetto esteriore curato manda un messaggio di estrema positività, che facilita i contatti interpersonali, il recupero di vecchie conoscenze e la nascita di nuove.

Riprendere l’attività fisica, magari aggregandosi al gruppo che ogni giorno incrociate al parco dove andate a fare jogging o una camminata veloce oppure iscrivervi in palestra, non potrà che giovarvi, anche per la salute.

A questo aggiungete massaggi rilassanti, pedicure, manicure, un nuovo look e il trucco per le donne. Ravvivate anche il vostro guardaroba e partecipate a tutti quegli eventi dove sarete apprezzati per quello che siete.

Sindrome del nido vuoto: si può superare
Un’altra situazione che può creare una senso di profonda solitudine a 60 anni è la cosiddetta sindrome del nido vuoto, quando ognuno dei figli prende la propria strada e lascia la casa paterna perché si sposa, va a lavorare in un’altra città o semplicemente decide di andare a vivere da solo. È uno dei momenti più delicati per chi ama l’atmosfera famigliare che all’improvviso cambia. Avvertite quel senso di svuotamento non solo fisico, della casa stessa, ma soprattutto del cuore, vivendo una sorta di abbandono e di torpore.
Il problema è quello di riempire il vuoto che si è creato, ma che non potrà mai sostituire la presenza dei figli. In questo caso la solitudine si supera a 60 anni aggrappandosi al partner e agli altri affetti, compresi gli amici.

Il segreto è quello di vedere un’opportunità, riscattando il diritto a un meritato riposo, a un nuovo senso di libertà dagli impegni legati alla cura dei figli ,anche se adulti e alla possibilità di ritagliare del tempo per se stessi o in coppia.

Un viaggio, una cena a 2, una riunione con vecchi amici, possono essere valide alternative per non sentirsi più soli e ritrovare l’entusiasmo di una vita che ricomincia sotto una nuova luce.

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