Coprifuoco: perché si dice così

by • 20 novembre 2020 • Covid-19, In evidenza, SOCIALECommenti disabilitati su Coprifuoco: perché si dice così417

Origine del termine coprifuoco
Il coprifuoco è un divieto senza contraddittorio imposto dai governanti ed ha origini nell’alto MedioEvo. È stato poi utilizzato anche nelle nazioni occidentali più di recente nei periodi di guerra. Il primo a parlare di coprifuoco ed esattamente di “curfew” (lingua inglese) fu Guglielmo il Conquistatore nel 1068 quando dopo la vittoria ad Hastings impose lo spegnimento di tutti i fuochi nelle città inglesi al rintocco delle campane della sera (delle otto). Lo fece, questo era il motivo ufficiale, per prevenire incendi dato che le case erano in legno.

Coprifuoco oggi
Il termine coprifuoco nell’età moderna sta ad indicare che quando scatta c’è l’ordine per tutti di rientrare a casa dopo una certa ora. È stato utilizzato durante le guerre ad esempio nel caso del rischio di bombardamento mentre ad oggi viene usato quasi sempre per motivi di ordine pubblico.

Il 5 ottobre 1961, ad esempio, a Parigi fu dichiarato dal prefetto Papon per contrastare insurrezioni e attentati. All’epoca si era in piena guerra con l’Algeria e lo istituì dalle 20:00 imponendolo solo ai musulmani algerini. Negli Stati Uniti, invece, l’utilizzo del coprifuoco è consueto ed è legato spesso sia dopo eventi tragici come la morte di dell’afroamericano George Floyd (ucciso dai poliziotti) che a disordini pubblici nati spesso per questioni legate ai diritti civili.

Anche nel nostro paese è tornato di modo il coprifuoco ma serale per cercare di arginare il contagio da Covid-19 e ridurre gli assembramenti.

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