Il Morbillo come il Covid

by • 26 novembre 2021 • Covid-19, In evidenza, SALUTECommenti disabilitati su Il Morbillo come il Covid4299

Oggi il 95% della popolazione è stata vaccinata contro il morbillo, ma nonostante questo continuano a esserci epidemie ogni 5-7 anni. Perché? E se non si è vaccinati, questa malattia può degenerare, fino ad arrivare a encefaliti gravi e polmoniti mortali. Dall’inizio del 2013, in Italia, sono stati segnalati 14.889 casi di morbillo. Numeri nemmeno lontanamente paragonabili a quelli dell’attuale emergenza Covid. Ma il modo in cui è stato affrontato questo virus, dalle vaccinazioni somministrate ai presidi di protezione usati, può insegnarci qualcosa sulla lotta contro il Covid? Risponde Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive.

“Quando il tasso di copertura vaccinale scende sotto i livelli necessari, il morbillo torna a diffondersi. Tre anni fa c’è stata una grande epidemia di morbillo in Italia, dovuta al fatto che il tasso di vaccinazione si era ridotto. Non è stato un caso. Non erano stati mantenuti livelli di vaccinazione sufficientemente alti e l’epidemia si è subito diffusa. Abbiamo avuto anche alcuni decessi”. E non si parla solo di bambini: l’età mediana dei nuovi casi di morbillo è 33 anni e nella metà dei casi il contagio ha riguardato persone tra 15 e 39 anni di età. Il 93% dei casi non era vaccinato al momento del contagio. “Il tasso di letalità del morbillo non va sottovalutato – aggiunge Andreoni -. L’Oms parla di 100mila morti l’anno, ma oggi consideriamo normale il morbillo solo perché abbiamo i vaccini. Ricordiamoci che la vaccinazione in Italia ha fatto scomparire le morti per morbillo”.

Questo discorso, secondo l’esperto, può essere applicato anche al Covid. “Il morbillo può diventare mortale, proprio come il Covid nelle sue forme più gravi, e ci insegna che chi non si vaccina rischia di morire di complicanze. Teniamo presente che i vaccini vengono fatti solo per malattie gravi, non per tutto. Nei Paesi in cui i vaccini non arrivano, infatti, si muore ancora di morbillo. Il vaccino salva la vita”. Un altro grande insegnamento che possiamo trarre dalla storia di vaccinazione del morbillo è l’importanza fondamentale dei richiami. “L’immunità, nel caso del morbillo così come in quello del Covid, deve essere risvegliata. La vaccinazione per il morbillo fatta nell’infanzia protegge bene fino all’adolescenza, ma poi occorre fare il richiamo intorno agli 11 anni di età”. In molti non l’hanno fatta, e questo spiega come mai il virus si riaffacci in media ogni 5-7 anni.

Il morbillo, come spiega Andreoni, è una malattia antichissima, risale a dopo la nascita di Cristo, e gli eventi epidemici legati a questo virus si verificano mediamente ogni 5-7 anni. Da quando è stata introdotta la vaccinazione obbligatoria nell’infanzia, però, negli anni Ottanta, i rischi di contagio e di morte sono ridotti tantissimo. “Oggi ci lamentiamo perché dobbiamo fare il richiamo,ma non ci scordiamo cosa ci ha insegnato la storia”. Tra certezze del passato e speranze per il futuro, quindi, non dobbiamo mai dimenticare l’importanza della vaccinazione e dei richiami.

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