l’importanza dei lavoratori immigrati

by • 1 marzo 2022 • ESTERI, In evidenzaCommenti disabilitati su l’importanza dei lavoratori immigrati290

Invecchiamento della popolazione e calo delle nascite: un mix micidiale per il Giappone, che rischia di trovarsi sempre più a corto di manodopera e talenti. Nei prossimi anni, la forza lavoro domestica scenderà almeno del 10%, secondo le proiezioni elaborate da un gruppo di think tank di Tokyo.

L’orizzonte temporale è troppo ristretto per aspettare un improbabile baby boom: il Paese non registra un tasso di natalità al livello di sostituzione dal 1974 e la popolazione, la più senile al mondo, scenderà dai 125 milioni di abitanti nel 2021 a 88 milioni entro il 2065. La manodopera sarà sempre più anziana e meno produttiva. La via d’uscita indicata dal rapporto è allora aprire le porte agli stranieri per introdurre energie nuove.

Superare un tabù
Quasi un paradosso, soprattutto in questa fase. Il Giappone ha per tradizione vincoli rigidi sull’immigrazione, una sorta di tabù per una nazione che valorizza l’omogeneità etnica. E l’emergenza Covid ha portato a una stretta drastica, che consente l’ingresso solo a cittadini giapponesi e residenti stranieri permanenti, lasciando alla porta centinaia di migliaia di lavoratori e studenti con premessi di soggiorno provvisori. Tokyo si è attirata le proteste di giovani di tutto il mondo, costretti a interrompere i percorsi di studio avviati con fatica nel Paese. Il Governo incassa però l’appoggio della popolazione, che in larga maggioranza approva la chiusura.

Al di là della situazione contingente, il Giappone ha bisogno di cambiamenti strutturali e di quadruplicare entro il 2040 il numero dei lavoratori stranieri. Se non lo farà, avvisa il report diffuso ieri, dovrà rassegnarsi a bassi tassi di crescita economica, al di sotto del moderato 1,2% medio annuo indicato dal Governo.

Stranieri: 2,5% della forza lavoro
Gli immigrati rappresentano oggi il 2,5% della forza lavoro, 1,7 milioni di stranieri, pochi per un Paese avanzato come il Giappone, terza economia al mondo. Secondo il report, occorrerà salire a 6,7 milioni in meno di venti anni. «Dobbiamo discutere dell’accoglienza di lavoratori stranieri con maggiore senso di urgenza, poiché in futuro aumenterà la competizione per la manodopera con Paesi come la Cina», a sua volta assediata dall’invecchiamento della popolazione, come ha spiegato Shinichi Kitaoka, presidente della Japan International Cooperation Agency, uno dei think tank che firmano la ricerca.

La carica dei robot
Tokyo sta provando a compensare la mancanza di manodopera incentivando l’occupazione femminile e rimandando l’età della pensione (che in media arriva a 71 anni per gli uomini e 69 per le donne, contro rispettivamente 65,4 e 63,5 nei Paesi Ocse). E spinge su automazione e intelligenza artificiale. Il Giappone è all’avanguardia nell’agetech e i robot sono sempre più presenti anche nelle case di cura, per sopperire alla difficoltà di reclutare operatori sanitari. Senza questi investimenti, il Paese avrebbe bisogno di ben 21 milioni di lavoratori stranieri entro il 2040, sostiene il rapporto.

La via obbligata delle riforme
Tutte misure utili, ma nel complesso insufficienti. Il Governo ha così iniziato, da qualche anno, a modificare le regole sui visti per aprire con gradualità. La riforma varata nel 2019 autorizza gli addetti del settore edile e cantieristico a richiedere la residenza permanente. Per un’altra decina di comparti (come agricoltura, assistenza infermieristica e servizi igienico-sanitari), invece, i permessi durano solo cinque anni e non consentono ricongiungimenti familiari.

Il nuovo Esecutivo, guidato dal premier Fumio Kishida, ha tra gli obiettivi allargare i permessi permanenti ai colletti blu, in gran parte ancora soggetti a regole rigide.

Metà dei lavoratori stranieri del Giappone arriva oggi da Vietnam e Cina, ma nei prossimi anni potrebbero crescere gli ingressi da Paesi a basso reddito come Cambogia e Myanmar.

________________________________________________________________


COSTA PARADISO NEWS SUPERA 651.308 VISUALIZZAZIONI DI PAGINA IN 152 STATI E 1158 LOCALITÀ ITALIANE (Google analytics 02 gennaio 2022)
_______________________________________________________________

In osservanza al nuovo Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati (GDPR), gli indirizzi mail sono conservati in modo sicuro e utilizzati esclusivamente per informare sulle attività da noi pubblicate.
Potrà cancellarsi dalle newsletter inviando un email al seguente indirizzo: redazione@costaparadisonews.it

Informativa sulla Privacy – Questa operazione è obbligatoria.
________________________________________________________________

Costa Paradiso News non è un prodotto editoriale, viene aggiornato in base al materiale ricevuto dai lettori o da pubblicazioni viste sul web.

I commenti agli articoli e gli annunci delle rubriche sono gratuiti e devono rispettare tutte le leggi e i regolamenti vigenti in Italia.
Gli annunci vengono pubblicati sempre sotto la sola responsabilità dell’utente, che all’atto della richiesta dell’annuncio dichiara altresì di conoscere e accettare le Condizioni Generali di Servizio.

La redazione di Costaparadisonews non potrà essere ritenuta responsabile ad alcun titolo per quanto descritto dagli utenti e per la loro condotta.

Le relazioni intrattenute tra gli utenti del Servizio, incluso l’acquisto, lo scambio di informazioni, anche per il tramite del form di risposta all’annuncio, la consegna o il pagamento di beni o servizi, avvengono esclusivamente tra utenti senza che Costaparadisonews sia parte della relazione.
______________________________________________________________
Informativa sulla Privacy
______________________________________________________________
Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili. Puoi disabilitare i cookie sul tuo browser, oppure accettarli e continuare a navigare.
PER SAPERNE DI PIÙ

______________________________________________________________

.

Pin It

Comments are closed.